CÒTTA
dal francese cotte, che risale al francone kotta, mantello.1. Partita di un determinato materiale tessile (fiocco, nastro pettinato, filato o tessuto tinto con uno specifico colore in un unico bagno di tintura. Nelle successive trasformazioni, ogni cotta deve essere lavorata separatamente dalle altre tinte nello stesso colore.2. Tunica dei frati e veste liturgica indossata dai sacerdoti nelle funzioni religiose, a eccezione della Messa, lunga, leggermente svasata, bianca di lino o cotone ornata di merletti con larghe mezze maniche, lunga fino alle ginocchia e abbastanza ampia.3. Tunica medioevale ampia e talora drappeggiata, maschile e femminile, con maniche lunghe e larghe, indossata con o ...
...senza sopravveste (portata sopra la camicia). Capo analogo alla gamurra (o anche al più semplice guarnello), ma realizzato in tessuto pregiato di seta operata, damasco, broccato, velluto, e ornato con sfarzosi ricami. Abito per le occasioni speciali e usato soprattutto in estate.STORIA - In Italia la cotta aveva inizialmente maniche molto ampie, era lunga, larga, priva di ornamenti; in seguito venne accorciata e la larghezza delle maniche diminuì in proporzione alla lunghezza. Come indumento militare, la cotta d'arme usata dal sec. XI era una specie di sopravveste di maglie o scaglie di ferro, che le truppe portavano sull'armatura. Si conservò fino al sec. XVIII come tunica di parata portata sull'armatura dagli araldi, dalle guardie di palazzo e simili.
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IL COTONE -dalla piantagione al tessuto- di Massimo Moretti
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