I BENEFICI DELLA CORSA

Le conclusioni di una scoperta in California

Correre è come fumare marijuana, però fa bene ed è senza effetti collaterali. Infatti mette in circolo sostanze simili ai principi psicoattivi presenti nella pianta, che agiscono sul cervello dando sensazione di euforia. Una scoperta che potrebbe portare a trattare il dolore di alcuni malati con principi clinici simili a quello che compare durante la corsa: l’anandamide.

L’hanno scoperto scienziati del Georgia Institute of Technology e dell’Università della California a Irvine, spiegando il fenomeno che dagli anni Settanta è definito in America “l’euforia del corridore”.

Secondo quanto riferito dall’autore dello studio Arne Dietrich sulla rivista NeuroReport, ciò è spiegabile come un meccanismo messo in atto dal corpo per proteggersi dal dolore e per sopportare meglio lo sforzo muscolare durante l’attività.

Se è così, suggerisce Dietrich, allora molti pazienti che devono combattere col dolore oltre che con la malattia, per esempio malati di tumore ad uno stadio avanzato, potrebbero trarre benefici da principi clinici realizzati sulla base di quello naturale, appunto l’anandamide. Infatti, osserva l’esperto, oggi solo in pochi paesi l’uso della marijuana per scopi medici è stato legalizzato.

L’anandamide è una molecola lipidica naturalmente presente nel corpo e con le stesse proprietà dei tetracannabinoidi rilasciati dalla marijuana sul sistema nervoso.

Per vedere cosa succede nell’organismo di persone che si cimentano in corsa e bicicletta, lo scienziato ha sottoposto un gruppo di 24 giovani ad un’ora di esercizio non intenso. I volontari hanno sostenuto una breve fase di riscaldamento, poi corso e pedalato a ritmi non sostenuti per 45 minuti, infine hanno concluso la prova con alcuni minuti di defaticamento.

Alti livelli di anandamide sono stati trovati nel loro corpo durante l’esercizio.

Anche se le ricerche non sono finite perché bisogna capire quali livelli di intensità dello sport stimolano il rilascio di anandamide, l’importanza di questa scoperta è che nessun altro studio aveva finora suggerito la possibilità che il corpo fosse in grado di attivare strategie autolenitive durante uno sforzo.

Correte, dunque, sia all’aperto che in palestra, ma iniziate progressivamente, migliorando il vostro allenamento e portando il vostro organismo ad una preparazione idonea e non affrettata.

Correte con scarpe adatte, con abbigliamento corretto e se andate in palestra fatevi seguire da un trainer nella preparazione delle tabelle di allenamento. E buon divertimento!

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