LA RIVOLUZIONE IN TAVOLA DI MONTIGNAC
Meno calorie, più grasso. No alle diete ipocaloriche: falliscono al 99%
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Le 12 strategie di Montignac |
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1.Se vuoi perdere peso porta Il tuo apporto
proteico a 1,5 gr. di proteine per Kg. corporeo (P.es un uomo di 80
Kg. dovrebbe consumare circa 120 g. di proteine al giorno). |
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2.Ogni settimana consuma almeno tre abbondanti
pasti ricchi di carboidrati a base di Cereali integrali (P.es. riso
Integrale) oppure legumi (p.es. fagioli) divisi tra pranzi e cene. |
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3.Consuma prodotti caseari ad ogni pasto. |
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4.Impara a controllare lo stress con esercizi di
rilassamento, meditazione e yoga. |
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5.Gli allenamenti non devono per forza essere
massacranti per essere validi. |
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6.Cerca di evitare lo zucchero il più possibile. |
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7.Compra, conserva e cuoci i tuoi cibi in
maniera da preservare il più possibile le vitamine. |
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8.Mangia fino a che sei pieno; |
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9.Non saltare mai un pasto ed evita gli "snacks"
tra i pasti. |
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10.Limita il tuo consumo di grassi saturi. |
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11.Evita tutte le bevande dolci. |
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12.Mangia lentamente. |
Dal 1987 ad oggi le strategie alimentari del medico francese per perdere
peso sono state seguite da oltre 3 milioni di persone. E adesso è in uscita
il nuovo libro, EAT YOURSELF SLIM che al solito farà discutere.
Potrebbe il 21° secolo segnare la fine della dieta? speriamo di si!, dice
il famoso ammazza grasso Michel Montignac. Dal momento della pubblicazione
del Metodo di Montignac per perdere peso, nel 1987 Montignac ha avuto un
grande seguito tra attori, reali, disegnatori di moda, chef di livello
mondiale, così come tre milioni di persone comuni in tutto il mondo. Prima
che uscisse sul mercato americano best-sellers sulle diete, la bibbia
anti-dieta di Montignac centrò l'idea della scienza tradizionale riguardo
il dimagrimento.
Errori di alimentazione Il suo programma fu il primo focalizzare si livelli
di insulina sul corpo e alla velocità alla quale i carboidrati sono
assorbiti attraverso alle pareti intestnali nel flusso sanguineo. Il mio
metodo non è una dieta, dice montignac è un riesame degli errori di
alimentazione che abbiamo commesso per decenni. è uno stile di alimentazione
da seguire per tutta le vita, che aiuta a riacquistare la propria vitalità e
risolvere i problemi cronici di digestione di sovrappeso. infatti nel suo
nuovo libro EAT YOURSELF SLIM montignac critica l'idea di basare la
perdita di peso sulla dieta ipocalorica, una strategia che domina la
abitudini alimentari della gente da più di mezzo secolo, ritenendola il
consiglio più ingannevole del 20° secolo. qualcuno sotto dieta ipocalorica,
bisognerebbe anche spiegare che la possibilità di risolvere il suo problema
di soprappeso è inferiore all'11%. Non dire niente e disonesto, dal momento
che gli studi fatti 20 anni fa anno dimostrato che meno del 5% delle persone
che seguono una dieta ipocalorica, riescono a stabilizzare la loro perdita
di peso nei anni. I dietologi sanno che le loro diete tradizionali non
funzionano, ma continuano a prescriverle a milioni di persone!
Meno calorie, più grasso Il paradosso di assumere meno calorie ed ingrassare
ha molti esempi storici, dice montignac. forzate il corpo a lavorare con
meno energia di quella che abbisogna, ed essa si adatterà velocemente all'offerta.
è istinto di sopravvivenza!. Abbiamo visto ciè nei campi di concentramento
dove le persone sono sopravvissute per 5 anni con meno di 600 calorie al
giorno. Normalmente le persone hanno bisogno come minimo 1600 calorie al
giorno, mai prigionieri sopravvissero perchè il loro corpo cambiò il
metabolismo. Montignac verificò che il 100% dei sopravvissuti nei campi di
concentramento divennero obesi più tardi nella vita. anche se mangiavano
1500 calorie al giorno era comunque 3 volte di più della necessità alla
quale il corpo si era abituato nei campi di concentramento. Montignac
studiò anche i problemi metabolici di monaci di mezza et.à La gente pensa
che i monaci siano grassi perchè non fanno niente tutto il giorno. Non è
vero! I monaci adulti mangiano circa 1400 calorie al giorno. Ma poichè
digiunano un giorno si e tre no, il loro corpo trattiene le calorie.
Saltando avanti e indietro da un'alimentazione normale al digiuno hanno
cambiato il loro metabolismo.
Diabete e obesità Come dice Montignac, negli ultimi 10 anni molti studi
obesità hanno dimostrato che non ci sono legami tra la media
dell'introito calorico e l'obesità. Quest'approccio è fallito! Non è la
quantità di cibo che tu mangi o le calorie contenute nei cibi che contano.
La soluzione risiede nella risposta insulinica al cibo e alla velocità con
la quale viene assorbito dal corpo! Uno studio del 1976, pubblicato dal Dr.
P.A. Crapo, un diabetologo di San Diego, che concludeva che la maggior parte
degli obesi erano diabetici, e che la maggior parte dei diabetici erano
obesi, rappresenta la molla per il metodo Montignac. Con quel pensiero
Montignac voleva verificare se il diabete, l'obesità e il dimagrimento erano
legati ad un comune denominatore. Avendo in terapia diabetici discendenti da
messicani e cinesi, il Dr. Crapo prescrisse loro di smettere di mangiare
carboidrati. I messicani che smisero di mangiare le tortillas ma
continuarono a mangiare i fagioli diminuirono il loro livello di diabete. I
cinesi che invece continuarono a consumare il riso peggiorarono il loro
diabete. Fino a quel momento gli scienziati credevano che tutti i
carboidrati causassero gli stessi livelli di glicemia, dice Montignac. Il
Dr.Crapo fu il primo a dire che non era così, e ad inventare il sistema di
classificazione dei cibi chiamato Indice Glicemico (GI).
La scala glicemica In una scala da 1 a 100, i cibi come verdura, fagioli,
frutta e cioccolata al 70% di cacao, sono nella parte bassa della scala,
mentre le patate, i cereali raffinati i succhi di frutta ricchi di glucosio,
sono nella parte alta della scala. L'indice glicemico divenne subito uno
strumento utile per combattere l'iperglicemia e gli alti livelli di glicemia
che normalmente vengono raggiunti nel corpo dopo un pasto. Quando i pasti
sono ricchi di carboidrati, i livelli di glicemia si alzano di parecchio e
stimolano il pancreas a secernere l'ormone dell'insulina per riportare i
livelli alla normalità. più è alta la glicemia, più l'insulina è necessaria
per correggere lo squilibrio , spiega Montignac. Immediatamente egli
sospettò che lo'besità avvenisse come risultato dell'iperinsulinismo. Era la
causa, non la conseguenza dell'aumento di peso! Se tu metti 500 calorie di
patate in un piatto e 500 calorie di lenticchie in un altro, i dietologi
dicono che è la stessa cosa. Sono entrambi carboidrati e richiedono la
stessa quantità per bruciare le calorie che apportano, dice Montignac. Ma
la fisiologica risposta a questi cibi è diversa. Con le patate, l'80% di
questo amidaceo passa attraverso la parete intestinale e causa un super
lavoro degli enzimi digestivi. Un'enorme quantità di glucosio è
immediatamente disponibile nel sangue e l'organismo deve contrastare gli
alti livelli di glicemia ed insulina che si creano immagazzinando come
grasso il glucosio che non riesce a bruciare. Con le lenticchie solo il 20%
dell'amido passa attraverso le pareti intestinali, causando un moderato
innalzamento della glicemia. La qualità del glucosio nelle lenticchie è
sufficiente per le nostre esigenze senza causare aumento di grasso.
L'autoesperimento Questa è la chiave. Provando la sua teoria su se stesso,
Montignac cominciò a nutrirsi di cibi a basso indice glicemico. Con 3 pasti
abbondanti ed anche un po' di cioccolata e vino dopo cena, in 3 mesi aveva
perso 15 Kg. Senza limitare il suo apporto di cibo. A rispetto dei critici,
negli anni i benefici effetti sulla salute del metodo Montignac non sono
stati ignorati. Uno studio canadese condotto da un cardiologo e da un noto
nutrizionista è stato presentato all'8° Congresso annuale sull'obesità
tenutosi a Parigi. Dopo aver paragonato 3 differenti diete su uomini di 40
anni con un peso medio di 100Kg. Hanno concluso che il metodo Montignac ha
diminuito l'appetito e soddisfatto i pazienti con una combinazione di
proteine e carboidrati a basso indice glicemico. è stato perso più peso
rispetto alle altre diete e gli uomini hanno registrato una riduzione del
rischio di malattie cardiovascolari. I risultati di 2 studi di 12 anni
condotti dal Professore Walter Willet dell'università di Harvard, hanno
concluso che il consumo di cibi ad alto indice glicemico favoriscono
lo'besità, il diabete e le malattie cardiovascolari, e che l'attuale
raccomandazione di consumare più carboidrati e pochi grassi è in buona parte
responsabile dell'aumento dell'obesità nel Nord America.
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